Bene lo stretching dinamico dopo uno sforzo fisico intenso

Bene lo stretching dinamico dopo uno sforzo fisico intenso

03/05/2020 0 Di MyScientificFitness
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Dopo una performance importante è meglio che riposare o allenarsi blandamente


I fisiologi dell’Università Picardie Jules Verne in Francia hanno riportato sul Journal of Strength & Conditioning Research che dopo uno sforzo fisico intenso è meglio attuare uno stretching dinamico anzichè riposare o defaticare a bassi giri. Il loro studio si basa su prove fatte con 10 calciatori di 25 anni.

I ricercatori volevano sapere quale dei tre tipi di stretching funzionano meglio quando si fa esercizio fisico intenso: stretching dinamico [RS], recupero passivo [PR] o recupero attivo [AR].

Lo stretching dinamico si riferisce allo stretching dei muscoli con un’azione di pompaggio.

Mentre ci si allunga, si va ripetutamente nel punto in cui si sentono i propri i muscoli si estensione.

Il recupero passivo non significa non fare nulla ma il recupero attivo comporta il proseguimento del movimento che si stava eseguendo in intensità più bassa.

I ricercatori hanno portato i loro soggetti a correre sulla bici al 120 percento della loro massima capacità aerobica.

Questa è una velocità con cui si usa il 20% in più di ossigeno di quanto il corpo sia in grado di assorbire.

Si può fare solo per ripetizioni molto brevi.

Innanzitutto i soggetti del test hanno effettuato sprint per 30 secondi, 4 volte.

Tra gli sprint si sono riposati per 30 secondi. Alla fine della serie hanno fatto un recupero di 4 minuti, usando RS, PR o AR.

Quindi i soggetti hanno ripetuto l’intera procedura.

E dopo ciò, hanno dovuto pedalare il più a lungo possibile al 120 % della loro massima capacità aerobica.

Quando i soggetti hanno effettuato gli allungamenti per recuperare  hanno allungato i quadricipiti e i muscoli posteriori della coscia e sono stati in grado di pedalare più a lungo durante il test.

L’allungamento dinamico dei muscoli e, in misura minore, il recupero attivo, consentono al cuore di battere più velocemente in modo che il corpo possa assorbire più ossigeno.

Ma probabilmente i ricercatori pensano che il meccanismo più importante coinvolto in entrambi i metodi di recupero è che riducono la concentrazione di acido lattico nel sangue

I ricercatori basano la loro spiegazione su una teoria che esiste da un po’ di tempo:

l’ acido lattico inibisce la formazione di glicogeno nelle cellule muscolari, afferma la teoria.

Sbarazzandosi dell’acido lattico le prestazioni migliorano.

Una spiegazione alternativa potrebbe essere che l’acido lattico fornisce energia alle cellule muscolari.

Fonte:
J Forza Cond Res. 21 gennaio 2010 

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